BUNKER DIARY di Kevin Brooks
304 pagine | €15.00 cartaceo
Piemme | Link Affiliato Amazon
Ci sono libri che ti avvolgono nella loro rassicurante sicurezza, altri che ti portano lontano verso mondi che, altrimenti, non potresti conoscere e poi ci sono quei libri che ti tengono in pugno, che ti racchiudono dentro una mortale morsa fatta di paure, ansie ed incontrollabili timori, senza una spiegazione logica. Questo è Bunker Diary. Un romanzo spiazzante, crudele e capace di infiltrarsi nella psiche di ogni suo lettore. Il giorno della sua uscita ne sono rimasta affascinata sia per il titolo che per una copertina di mano quasi infantile; entrare dentro la storia è stato qualcosa di assolutamente spiazzante che mi ha costretta ad essere parte di un piano perfido ed incomprensibile attraverso le lacrime e le paure dei suoi protagonisti. Bunker Diary è la storia di un rapimento all'apparenza casuale, operato secondo modalità molto diverse e verso persone che nulla hanno veramente in comune. Non sono stati chiesti riscatti. Non ci sono comunicazioni. Né minacce o parole.
L'unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno sembra essere rappresentato da un anonimo taccuino che Linus trasforma in un vero e proprio diario di quell'assurda prigionia e dove riporta ogni più piccolo cambiamento ed ogni quotidiana paura, ogni mancanza ed ogni umiliazione inflitta dall'uomo di sopra. E sempre per mezzo di quelle pagine, tramite una scrittura sempre più incerta e confusa, Linus ci permette di entrare nella vita di Jenny, di Bird, di Anja, di Fred e di Russell. Leggendo questo romanzo ho provato emozioni molto diverse, contrastanti ed in un crescendo inevitabile. Partendo dalla confusione iniziale, subentra la naturale curiosità umana di conoscere chi si cela dietro le descrizioni del colpevole di tanta malvagità senza spiegazione.
Un uomo senza volto, scaltro ed intelligente, un uomo sadico e perfezionista che mai nulla ha lasciato e lascerà al caso. Ma la curiosità che è parte imprescindibile dell'essere umano lascerà presto spazio allo sgomento, all'ansia nuda e cruda fino ad arrivare ad un vago quanto palese presentimento che vedrà la luce nell'epilogo finale. Bunker Diary è un romanzo che mi ha lasciato un senso di incompletezza. Voltando l'ultima pagina, mi sono ritrovata a scorrere le ultime pagine bianche con la speranza di vedere altro, di trovare una spiegazione valida a quel persistente senso di impotenza e desolazione. E' un romanzo che mi è arrivato come un pugno in pieno stomaco. Nulla di improvviso o inaspettato, sia chiaro.
Perchè insieme alle umiliazioni e alle infide vendette perpetrate ai danni dei suoi prigionieri, ci sono stati momenti in cui si è avuto quasi l'illusione di percepire un briciolo di umanità dietro quelle telecamere, dietro quei microfoni che, per la loro costante presenza, non potevano che condurre alla più autentica pazzia. Kevin Brooks ha confermato, ancora una volta, di sapere benissimo quali tasti spegnere e quali accendere per tenere il suo lettore con il fiato sospeso, rendendolo euforico ed esausto al tempo stesso.
Sarà una delle mie prossime letture, se non la prossima. Adoro questo genere (anche a livello cinematografico) e sono molto curiosa :)
RispondiEliminaconsiderando che è un libro per ragazzi è davvero allucinante!
RispondiEliminaMi è piaciuto davvero tanto e sono rimasta spiazzata dal finale!
RispondiEliminaDevo leggere questo romanzo assolutamente, mi ha letteralmente intrigata e fa parte di un genere che leggo sempre molto volentieri.
RispondiEliminaComplimenti per la recensione, un bacio :*
Come al solito le tue parole riescono a immergermi completamente in quello che è lo spirito del libro... In questa recensione leggevo e collegavo le parole a libri di generi opposti, tipo "il diario di Anna frank" o "1984" di Orwell (più che altro legata alla figura del "grande fratello"), pur sapendo che poco hanno a che vedere con questo libro, ed un film visto una volta al cinema, uno indipendente... Credo sia intitolato "My little eye"... Un altro paio di film visti con mio marito di cui non ricordo proprio il nome..: comunque, leggendoti, ho provato ansia e, seppur adoro i libri che si addentrano nella psiche umana, ho il terrore che la mia ansia possa venir fuori... I libri mi coinvolgono così tanto che mi sono fatta venire la nausea leggendo "Racconti di un naufrago"... Non so se lo leggerò! Sono curiosa, però...
RispondiEliminaHo appena terminato il libro.....il finale mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca.....
RispondiEliminaHo appena terminato il libro.....il finale mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca.....
RispondiEliminaQuesto libro mi incuriosisce particolarmente, credo che lo leggerò!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
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RispondiEliminaRagazzi mi potete spiegare il finale perfavore
RispondiEliminaLinus e morto mentre scriveva
EliminaNon è un bel finale
Ma è realistico
Molto bello ho 14 anni e questo libro mi ha lasciato l'amaro in bocca, non so se provare tristezza o rabbia. Fatto sta che mi è piaciuto molto
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