SEGRETO DI FAMIGLIA di Mikaela Bley
320 pagine | €9.90 cartaceo
Newton Compton Editori | Link Affiliato Amazon
La rete televisiva nazionale si lancia subito sulla notizia e manda sul campo un’inviata specializzata in cronaca nera, Ellen Tamm. Chi ha visto Lycke per l’ultima volta? Chi sono i suoi genitori? Il padre e la madre di Lycke sono separati ed è stata la nuova moglie del padre ad accompagnare la bambina al centro sportivo, dove se ne sono perse le tracce. La donna, madre a sua volta da poco, racconta la sua versione dei fatti, ma ci sono delle zone d’ombra nella testimonianza. La tata che ha cresciuto la bambina è chiusa nel dolore. La madre di Lycke invece è imperscrutabile, soffre ancora il peso del divorzio e di una depressione post partum mai affrontata. Il padre, dal canto suo, non si dà pace. Nel frattempo Ellen si impegna in una ricerca spasmodica, nonostante la corruzione della polizia, i sempre più strani comportamenti dei genitori di Lycke e le frecciate velenose dei colleghi. Ma ha deciso di fare il possibile per fronteggiare la situazione da vera professionista, perché questo caso le ricorda da vicino ciò che conosce sin troppo bene: segreti di famiglia, bugie, inganni che la obbligheranno a confrontarsi con il proprio doloroso passato, mentre le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano.
Siete pronti a conoscere un segreto? Diffidate dei sottotitoli in copertina, sempre. Questo è stato il mio primo pensiero dopo aver concluso la lettura di Segreto di Famiglia. Il romanzo d'esordio della scrittrice svedese Mikaela Bley che mi è stato inviato qualche giorno fa direttamente dalla casa editrice. Non metto in dubbio che possa diventare un prossimo bestseller, ma per quanto mi riguarda ho trovato questo romanzo deludente sotto vari aspetti. Ma proviamo a vedere la parte del bicchiere mezzo pieno, okay facciamo un quarto. Senza dubbio è un romanzo che scorre veloce e che si presta ad una lettura molto istintiva. Almeno nella prima parte della narrazione, sa come attirare l'attenzione del suo lettore, muovendo esattamente i fili giusti e ponendo quell'immancabile seme del dubbio nella mente del suo destinatario. Ma questo chiaramente non mi è bastato.
Alcune carenze vengono subito alla luce già dalla presentazione della sua protagonista. Ellen Tamm, giornalista di cronaca nera, è una donna dal passato oscuro e doloroso che - in una scelta al limite del sadico e del contraddittorio - si trova a dover indagare sull'ultimo caso di cronaca che avvolge in tutta la sua tragicità la città di Stoccolma: Lycke Hook è una bambina di appena otto anni, schiva e solitaria, che in un ordinario pomeriggio di pioggia scompare, senza lasciare alcuna traccia. Il romanzo prosegue con forza e voracità alternando diversi punti di vista (oltre a quello di Ellen) riuscendo quasi ad instillare il seme del dubbio nel lettore per ognuno di questi. Quello che manca, a mio avviso, è quel guizzo necessario, quella punta di costante curiosità che viene spesso oscurata da una narrazione eccessivamente semplice ed intuitiva. Non mi sento di bocciare totalmente Un Segreto di Famiglia perchè, in fondo, c'è sempre di peggio, eppure sono fermamente convinta che sia ben lontana dal grande thriller. O del thriller in generale, ecco. In molti punti mi è capitato di rimanere letteralmente interdetta dinanzi alle scelte stilistiche della sua autrice che ho, trovato senza fondamento. Avrei preferito, ad esempio, che si fosse dato maggiore peso alla relazione tra i genitori della piccola Lycke o alle ragioni che avrebbero potuto condurre e spiegare il loro coinvolgimento. Nulla di questo è stato fatto. A parte descrivere le loro rispettive ed istintive reazioni alla scoperta della scomparsa della figlia, non è stato aggiunto nulla di particolarmente rilevante o che, fosse sufficiente ad agitare il lettore, a renderlo inquieto o anche solo a sospettare qualcosa di concreto.
Ammetto che da lettrice di thriller, forse, questa mia recensione può risultare effettivamente più accurata e puntigliosa di quanto dovrebbe, ma il fatto stesso di trovarmi davanti a questo schermo per mettere nero su bianco il mio onesto parere sul romanzo, mi impedisce di fare diversamente.
Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo
Ho letto proprio oggi un'altra recensione abbastanza positiva, quindi sono un po' indecisa adesso dopo aver letto la tua. Ma essendo un'amante del genere credo che proverò comunque a leggerlo :)
RispondiEliminaFai benissimo. Dopotutto l'altra recensione come la mia sono frutto di un pensiero sostanzialmente personale. Ed il mondo è bello perchè vario ;)
EliminaConcordo su tutto... Né un no né un sì per questo libro! Peccato perché l'è potenzialità le aveva!
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