FIORE DI FULMINE di Vanessa Roggeri
254 pagine | €16.40 cartaceo
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Conosciamo Nora quando, ancora bambina, corre incuriosita dietro ai suoi tre fratelli maggiori alla scoperta dei dintorni di Monte Narba, spinta da un'insaziabile voglia di conoscere e scoprire, testarda e coraggiosa, intrepida e intraprendente: tutte caratteristiche che difficilmente si confanno ad una giovane signorina. Eppure sarà proprio quella sua indole a strapparla momentaneamente alla sua terra e ai suoi cari: Nora, colpita da un fulmine durante un'improvvisa tempesta, creduta morta da tutto il villaggio, torna inspiegabilmente alla vita in quello che per alcuni assomiglia ad un insperato miracolo, mentre per altri si potrebbe facilmente tramutare in un'oscura maledizione. Tutta la sua spensieratezza sembra essere stata risucchiata da quel fulmine così come il calore della sua pelle, ora candida e impenetrabile da qualsiasi emozione; un incontro che porta con sé come marchio inconfondibile che sgorga alla base della gola e scende lungo il corpo dalla parte del cuore.
Per alcuni istanti l'aria crepitò in modo strano.
Nora chiuse gli occhi e quando li riaprì una luce fortissima, la più forte che avesse mai visto,
le entrò nella testa. Un attimo, poi, si fece tutto buio.
Nora appare diversa agli stessi occhi di chi la ama e quella diversità si palesa chiaramente sotto il nome di bidermortos ovvero coloro che sono in grado di vedere gli spiriti e interagire con essi. Così, la piccola, forse per il suo stesso bene o per la paura che silenziosa si insinua nella sua famiglia, viene frettolosamente allontanata dalla sua casa e condotta in un istituto dove vivrà per i successivi otto anni, coltivando la sua innata passione per il ricamo e subendo un continuo dolore, profondo e intimo, cullato da una forzata solitudine. Una solitudine che verrà inevitabilmente a spezzarsi quando la Viscontessa, in qualità di dama della carità, decide di condurre Nora a proprio servizio nella casa che era del suo primo marito e che ora divide con Mariano, attuale consorte, il fratello di lei e i suoi due nipoti, Gabriele e Giaime, entrambi menomati nel fisico. Mentre nella prima e seconda parte del romanzo si nota una speciale attenzione della scrittrice alle descrizioni dei luoghi e delle ambientazioni che accompagnano Nora nella sua difficile crescita, in questa terza parte, fin da subito, è chiaro come la cura e la curiosità vengano immediatamente indirizzate verso i tratti più personali e psicologici, nonché fisici, dei molteplici personaggi che si affacciano durante la narrazione. Personaggi sicuramente eterogenei e ben delineati come lo sono Annica e Giusta - addette alla servitù e fondamentale punto di riferimento per Nora - capaci di arricchire con pennellate forti e decise un quadro narrativo decisamente aristocratico; ma anche personaggi odiosi e ostili come Palmira, vera spina nel fianco della nostra protagonista.
A ragion veduta, sono proprio i personaggi il punto di forza di questo romanzo che si costruisce attorno alla loro ecletticità in modo naturale e spontaneo, riportando nero su bianco ogni pregio e difetto, rendendoli così vicini, quasi tangibili, agli occhi del lettore che si ritroverà davanti ad un'inevitabile ed immediata immedesimazione. Tra tutti Giaime è sicuramente il personaggio che più ha stuzzicato la mia attenzione. Un uomo di rango superiore rispetto alla nostra protagonista, ma che non permette a questa sostanziosa differenza di frapporsi a quello che è il suo più inarrestabile e inconfessabile desiderio. Giaime è un uomo debilitato nel corpo, ma forte ed integerrimo nei valori e nello spirito e questa sua forza sembra quasi esplodere tra le pagine di questo romanzo in tutta la sua irresistibile potenza.
Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo
Ce l'ho praticamente da quando è uscito, devo solo trovare un momento da dedicargli :3 il primo della Roggeri non mi era dispiaciuto, da questo però mi aspetto qualcosina di più!
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