LA DONNA DI EINSTEIN di Marie Benedict
348 pagine | €18.50 cartaceo
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C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Marić era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia.
Quell'inconfutabile modo di dire secondo cui dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna credo calzi alla perfezione alla storia che Marie Benedict conduce al grande pubblico, rivelando dietro al nome di Mileva Marić il cuore, l'istinto, l'orgoglio e l'impressionante cervello nascosto dietro al genio e all'indomita corpulenza di Albert Einstein. Ma chi era Mileva -Mitza- Marić?
Era una donna diversa dalle altre: coraggiosa e anticonformista, d'avanguardia per l'età storica in cui è vissuta, studiosa e curiosa, amante della scienza e dei grandi numeri. Mileva fu una delle prime donne ad essere ammessa al corso di Fisica e Matematica presso il Politecnico di Zurigo e proprio tra quei banchi, espressione di una società sessista e maschile, incrocerà lo sguardo dell'uomo che sarà in grado di stravolgerle completamente la vita, nel bene e nel male. Una delle più classiche storie d'amore nate in ambito accademico che non ha nulla di normale o scontato, ma che anzi sarà base incontrovertibile della storia moderna e della nascita inaspettata di quella formula della relatività che è gaudio e sofferenza degli studenti di tutto il mondo. Attraverso uno stile autentico e coinvolgente, Marie Benedict ci porta al centro esatto della vita privata del genio della fisica tentando di dissipare nubi e segreti che aleggiano da decenni attorno all'esistenza e alle scoperte scientifiche di Albert Einstein.
Quando ho iniziato la lettura di La donna di Einstein non avevo mai sentito parlare di Mileva Marić e fin dalle primissime pagine sono stata completamente catturata da questa figura femminile così originale e moderna, testarda ed emotiva. In questo romanzo - e in modo particolare nella sua seconda parte - Marie Benedict pone l'accetto ed accende i riflettori sulla reale importanza e centralità di Mitza sulla storia di Einsten come uomo, come fisico e come genio indiscusso della scienza moderna e contemporanea. Mileva Marić è stata davvero solo una fedele compagna di vita per Albert Einstein o il suo contributo al successo globale dell'istrionico marito si è spinto ben oltre il naturale supporto affettivo? Quello che scoprirete in questo romanzo è una versione della storia sconosciuta a molti, ma corroborata da fatti e reperti scritti di indubbia provenienza. Lo stile scorrevole e piacevole della Benedict accompagna il lettore al centro di una storia d'amore intensa e turbolenta, emozionante e complessa che subirà i pregiudizi di un'epoca storica indubbiamente maschilista dove la forza di una donna e la sua competenza professionale erano considerate inconcepibili, al limite dell'umana follia.
Eppure, assistiamo all'evolversi muto e fedele di una donna che ha sacrificato se stessa, ogni sua ambizione e gran parte della sua vita a favore di un uomo geniale, ma anche cinico ed egoista, coinvolto da un ego smisurato ed incapace di vedere la bellezza autentica che gli stava attorno, attirato dalla luce accecante ed irresistibile della fama e dell'immediato successo.
Capirete bene dal tono della mia recensione che non ho particolarmente apprezzato la figura di Einstein che vive fastidiosa tra le pagine di questo romanzo come specchio perfetto dei peggiori difetti e delle più profonde fragilità tipicamente maschili. Ammaliata e conquistata, invece, dalla figura di Mitza e dalla sua forza interiore a lungo soffocata da una vita che non meritava, da un successo che le è stato letteralmente strappato dalle mani, soffrendo in solitudine e in un silenzio forzato, rilegata in un angolo in attesa di essere vista per quello stesso intelletto che il mondo ancora non era pronto ad accettare.
Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo
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