OGNI GIORNO HA IL SUO MALE di Antonio Fusco
237 pagine | €6.90 cartaceo
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La sonnacchiosa provincia toscana di Valdenza è improvvisamente scossa dall’omicidio di una donna che viene ritrovata in casa, in una posizione innaturale e con una fascetta stringi cavo attorno al collo. Si pensa subito al movente passionale, ma all’occhio esperto di Casabona, il commissario incaricato del caso, qualcosa fin da subito non quadra: troppi elementi diversi sulla scena del crimine, troppi particolari contrastanti. Schivo, ma con una forte carica umana, reso cinico da troppi anni di mestiere alle spalle, Casabona capisce ben presto che l’omicidio è solo l’inizio di un vortice di morte: un gioco molto pericoloso in cui le regole sono quelle stringenti e folli di un serial killer. E Casabona non può che accettare la sfida. «Chiediti perché e troverai il movente e se troverai il movente sarai vicino all’assassino»: seguendo questa frase come un mantra e con l’aiuto dell’affascinante collega Cristina Belisario, Casabona cercherà di venirne a capo e per farlo sarà obbligato anche a una profonda riflessione sull’impotenza dell’essere umano rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.
Non è facile trovare nel genere in questione una lettura che sia al contempo efficace e coerente, ma anche seducente e comunicativa. Ogni giorno ha il suo male ci accompagna al centro esatto di una scena cruda e dolorosa dove i dettagli non ci sono affatto risparmiati e che, fin dal suo prologo, colpisce il lettore in modo diretto, sfrontato e razionale. In questi ultimi anni, in modo particolare, mi è capitato di incrociare lo sguardo con molti commissari letterari, protagonisti di vicende più o meno verosimili e portatori di un personaggio troppe volte enfatizzato, come fosse una sorta di caricatura chiamata a farsi piacere, ad ogni costo. Nulla di questo troverete in Tommaso Casabona. È essenzialmente la normalità il più autentico punto di forza del protagonista creato da Antonio Fusco che, prendendo spunto da un'esperienza diretta e sul campo, rispecchia di luci ed ombre, di virtù e difetti umani e professionali tali da rendere il personaggio quasi tangibile, reale, sorprendentemente vicino.
La storia si evolve in modo spigliato ed uniforme, portando in scena piccoli dettagli e personaggi molto caratteristici in grado di stuzzicare la curiosità del lettore e spingere verso un'attenzione crescente che non lascia mai la presa. Lo stile adottato da Fusco risulta essere coerente con il genere intrapreso e fedele a certi dettami che non possono - e non devono - essere altrimenti traditi. Il suo è un linguaggio diretto, compulsivo, ammaliante e privo di maschere che, proprio grazie ad accenti ben calibrati e sfumature accattivanti, permette a noi lettori di prendere in mano le redini, trovarsi al centro esatto della vicenda e accompagnare con i nostri stessi occhi l'evolversi di una trama avvincente e mai scontata.
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