ANNA CHE SORRIDE ALLA PIOGGIA di Guido Marangoni
204 pagine | €16.90 cartaceo
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Un'ora dopo aver letto l'esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. «È un maschio, me lo sento!». Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po' le parti. A Daniela l'ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo. Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un'altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l'unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.
Non sono madre e solo ora che fisso questa pagina bianca davanti a me ho la paura di non essere all'altezza nel trasmettere quelle sensazioni che mi hanno accompagnata durante la lettura di Anna che sorride alla pioggia di Guido Marangoni, vincitore del Premio Selezione Bancarella 2018.
Sapere non vuol dire necessariamente intervenire,
ma può significare anche prepararsi.
Le parole sono scivolate sotto i miei occhi in poco meno di cinque ore lasciando dietro di sè tante lacrime e molti sorrisi, grazie alla pungente ironia con cui Guido sa raccontare una realtà che non si può giudicare senza fermarsi a pensare, anche solo per qualche breve istante. Un approccio puro e reale che parte dallo stomaco ed afferra il cuore grazie ad un suono leggero che potrebbe essere tradotto in buonismo, ma che, se ci soffermiamo anche solo un secondo sulla sua storia, evidenzia una forza d'animo ed un coraggio capace di superare ogni limite, ogni umana difficoltà. È l'amore il centro nevralgico di questo romanzo che non è finzione, ma vita reale e tangibile con i suoi pregi ed i suoi difetti, con le sue luci e le sue ombre, con quelle paure che ci rendono fragili agli occhi degli altri, ma che, allo stesso tempo, ci permettono di godere di quelle meraviglie altrimenti date per scontate.
Dopo aver affrontato parole fino ad allora sconosciute come sindrome di Turner o translucenza nucale entrare a contatto con la trisomia 21 - meglio conosciuta come sindrome di down - è come tornare a respirare dopo aver trattenuto il respiro a lungo, senza alcun reale appiglio. Daniela e Guido non sono degli sprovveduti. Sanno come tutti noi che non sarà una passeggiata di piacere quella che dovranno affrontare mano nella mano con la piccola, sorridente Anna. Ma, allo stesso tempo, sanno che ci sono tantissimi modi di rispondere al destino avverso, alle sofferenze che ti stringono il cuore in una morsa che non lascia più la presa, facendoti sprofondare in un inferno da cui è veramente difficile emergere, ancora e ancora. Ed il modo che la famiglia Marangoni ha scelto è il sorriso, la più disarmante positività, la gioia più pura che sprigiona direttamente dal cuore della stalker di sorrisi.
Non ci attendeva una vita senza problema, ma una vita dove nessun problema
avrebbe alterato il nostro affetto, anzi lo avrebbe aumentato.
È chiaro il messaggio che Marangoni vuol lasciare ai suoi lettori tra le pagine di un libro che è un pezzo importante di vita, racchiudendo quello che per la sua famiglia è linfa vitale, centro pulsante di qualcosa che non può essere spiegato a parole, ma che deve essere condiviso con fatti ed intenzioni. Ho amato, infatti, in modo particolare, la facilità sorprendente con cui Guido Marangoni è riuscito ad evidenziare come il termine diverso non possa e non debba più far paura, ma che, anzi, meriti di essere abbracciato, compreso ed amato con tutte le sue sfaccettature, lontano da frasi fatte, parole ripetute, pregiudizi beceri che rischiano solo di rovinare vite innocenti. Perchè, alla fine, è sempre lì che torniamo: la parola sa far male più di mille pistole puntate contro.
Allo stesso modo e per questa fondamentale ragione, credo fortemente che Anna sorride alla pioggia sia quel genere di lettura che vada intrapresa da tutti noi per fermarsi a pensare anche solo per un breve istante di quanto la normalità ci renda schiavi e di come, con tutto il dolore e le sofferenze che certi destini possono portare con sé, sia bellissimo guardare la vita attraverso gli occhi perennemente incantati di Anna. Lei che saluta chiunque e non si tira mai indietro. Lei che si stupisce davanti alle cose più semplici, senza darle mai per scontate. Lei che comunica in modo particolare e diverso, ma che sa perfettamente farsi capire. Lei che porta nei suoi occhi a mandorla il segno incontrovertibile di qualcosa di speciale che non ha nulla a che vedere con il farsi buonista dinanzi ad una complessa realtà, ma che riguarda il suo modo di approcciare la vita e di farti vedere, alla fine, quello che veramente conta, l'amore.
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