LE VOCI DELLE BETULLE di Eloisa Donadelli
300 pagine | €16.90 cartaceo
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Bernadette Laudis vive da sempre con un peso inspiegabile sul cuore, un senso di vuoto che le fa mancare l'aria all'improvviso nonostante l'abbraccio caldo della famiglia, e che cerca di colmare con il suono del suo violoncello. Finché, un giorno, un oggetto stonato rinvenuto sul pavimento di casa rivela una verità affilata, che squarcia il velo di purezza di cui credeva ammantata la sua vita. E il dolore la getta in un crepaccio senza appigli, di quelli che si insidiano nei ghiacciai delle Alpi che fanno da contorno al paesino di Cimacase, dove lei da Milano si è trasferita per amore. Una notte, in cerca di ossigeno fresco, Bernadette si addentra nei boschi e scopre una radura protetta da un recinto di betulle. Lì, in una casa di sasso, vive Giosuè, un pastore solitario, un uomo anziano che si è fatto eremita per proteggere i ricordi. In paese lo chiamano «il re delle betulle»: dicono che i suoi consigli siano un balsamo per le ferite dell'anima; dicono che sappia leggerti dentro, ma che non tutti riescano a trovarlo. Parla poco, ma conosce la saggezza degli alberi e sa ascoltare. Anche la voce del silenzio. Grazie a quell'incontro, Bernadette inizierà a sciogliere i nodi del cuore. Grazie al bosco di betulle, troverà la chiave per spalancare una porta sul suo passato, sulla storia della sua famiglia e sul mistero delle sue origini. Liberandosi così da quell'antico peso sull'anima e ritrovando la strada di casa. Perché ci sono destini che solo gli alberi sono in grado di preservare.
Le voci delle betulle è una storia di tradimento e rinascita che passa attraverso la consapevolezza di sè e della propria, naturale forza. È la storia di Bernardette.
Una donna guidata dalla musica e da scelte sbagliate sfociate, poi, in sfide in apparenza insormontabili, ma che sapranno condurla ad un passo dalla verità. Quella sconosciuta, quella a lungo taciuta, quella in fondo sempre percepita.È un viaggio personale ed intimo quello che Bernardette è costretta ad affrontare dopo aver scoperto il peggiore dei tradimenti, prendendo finalmente coscienza di sè e della sua vita e di quei sacrifici fatti sempre per gli altri che l'hanno condotta, anno dopo anno, alla più assordante infelicità. Un dolore che la spinge a trovare conforto nel silenzio delle montagne, in quei luoghi che suoi padre aveva così tanto amato e dove si era rifugiato fino all'ultimo dei suoi giorni, quasi preferendo quella silenziosa solitudine al conforto di casa e della sua famiglia. Ed è proprio vivendo attimi di ritrovata pace con la sola compagnia del suo amato violoncello e di un silenzio per molti sarebbe insopportabile che Bernardette riscopre finalmente sè stessa, ritrovandosi faccia a faccia è con un passato che risuona di scoperta.
Credo che sia propria la scoperta il motore di questo romanzo che poggia su una storia semplice e lineare, in grado di rivelarsi per quello che essenzialmente è senza ricorrere a particolari colpi di scena.
È vita quella raccontata da Eloisa. Ed immedesimarsi nella sua protagonista o nella sua storia sarà inevitabile. L'esordiente voce di Eloisa Donadelli, infatti, cattura il lettore fin dalle sue prime righe, approcciandosi ad una quotidianità così vera - quasi tangibile - come quella raccontata in Le voci delle betulle con tatto e sensibilità, conducendo il lettore verso un abbraccio poetico in grado di affascinare anche il lettore più romanticamente recalcitrante, come è la sottoscritta.
Le voci delle betulle è un romanzo che respira pace ed armonia. Una storia essenzialmente priva di eclatanti colpi di scena che riesce a colmare determinate lacune con un linguaggio in buona parte azzeccato, preciso e comunicativo. C'è poesia e magia tra le sue pagine e di questi tempi avevo proprio bisogno di una lettura semplice, ma non scontata, che fosse in grado di trasportarmi lontano senza darmi modo di pensare ai problemi di tutti i giorni. Anche se, per un gusto strettamente personale, avrei tralasciato certe scelte autoriali ed evitato alcune ripetizioni, credo che Le voci delle betulle saprà parlare alla vostra testa e al vostro cuore, toccando, magari, quelle corde più nascoste e sensibili che sanno certamente fare la differenza. Perchè di questo romanzo apprezzerete l'intensa semplicità dello stile linguistico e narrativo che Eloisa porta avanti con precisione e cura per l'intero evolversi della trama. Uno stile poetico - quasi onirico in determinati punti - che non prende mai il sopravvento sulla storia raccontata, ma che sa accompagnarla come un elegante e discreto sottofondo.
Le voci delle betulle è una storia di tradimento e rinascita che passa attraverso la consapevolezza di sè e della propria, naturale forza. È la storia di Bernardette.
Una donna guidata dalla musica e da scelte sbagliate sfociate, poi, in sfide in apparenza insormontabili, ma che sapranno condurla ad un passo dalla verità. Quella sconosciuta, quella a lungo taciuta, quella in fondo sempre percepita.È un viaggio personale ed intimo quello che Bernardette è costretta ad affrontare dopo aver scoperto il peggiore dei tradimenti, prendendo finalmente coscienza di sè e della sua vita e di quei sacrifici fatti sempre per gli altri che l'hanno condotta, anno dopo anno, alla più assordante infelicità. Un dolore che la spinge a trovare conforto nel silenzio delle montagne, in quei luoghi che suoi padre aveva così tanto amato e dove si era rifugiato fino all'ultimo dei suoi giorni, quasi preferendo quella silenziosa solitudine al conforto di casa e della sua famiglia. Ed è proprio vivendo attimi di ritrovata pace con la sola compagnia del suo amato violoncello e di un silenzio per molti sarebbe insopportabile che Bernardette riscopre finalmente sè stessa, ritrovandosi faccia a faccia è con un passato che risuona di scoperta.
Credo che sia propria la scoperta il motore di questo romanzo che poggia su una storia semplice e lineare, in grado di rivelarsi per quello che essenzialmente è senza ricorrere a particolari colpi di scena.
È vita quella raccontata da Eloisa. Ed immedesimarsi nella sua protagonista o nella sua storia sarà inevitabile. L'esordiente voce di Eloisa Donadelli, infatti, cattura il lettore fin dalle sue prime righe, approcciandosi ad una quotidianità così vera - quasi tangibile - come quella raccontata in Le voci delle betulle con tatto e sensibilità, conducendo il lettore verso un abbraccio poetico in grado di affascinare anche il lettore più romanticamente recalcitrante, come è la sottoscritta.
Le voci delle betulle è un romanzo che respira pace ed armonia. Una storia essenzialmente priva di eclatanti colpi di scena che riesce a colmare determinate lacune con un linguaggio in buona parte azzeccato, preciso e comunicativo. C'è poesia e magia tra le sue pagine e di questi tempi avevo proprio bisogno di una lettura semplice, ma non scontata, che fosse in grado di trasportarmi lontano senza darmi modo di pensare ai problemi di tutti i giorni. Anche se, per un gusto strettamente personale, avrei tralasciato certe scelte autoriali ed evitato alcune ripetizioni, credo che Le voci delle betulle saprà parlare alla vostra testa e al vostro cuore, toccando, magari, quelle corde più nascoste e sensibili che sanno certamente fare la differenza. Perchè di questo romanzo apprezzerete l'intensa semplicità dello stile linguistico e narrativo che Eloisa porta avanti con precisione e cura per l'intero evolversi della trama. Uno stile poetico - quasi onirico in determinati punti - che non prende mai il sopravvento sulla storia raccontata, ma che sa accompagnarla come un elegante e discreto sottofondo.
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