L’ATLANTE DELL’INVISIBILE di Alessandro Barbaglia
202 pagine | €14.45 cartaceo
Mondadori | Link Affiliato Amazon
Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre quando nel 1989, in una sera di fine estate, rapiscono la luna in segno di protesta. Vivono a Santa Giustina, un lontanissimo paese fatto di baite di legno ai piedi delle Dolomiti che sta per essere sommerso da un lago artificiale, portandosi dietro tutti i loro ricordi, le gare con le lumache, il prato del castagno, i primi baci. Il progetto della diga risale al 1946. Ai tempi, gli abitanti di Santa Giustina non accettarono di abbandonare le loro case per trasferirsi al "paese nuovo" e rinunciarono ai benefici promessi nel caso di una resa immediata. Si avvicina però il momento dell'esproprio definitivo. Proprio negli anni Quaranta si sono conosciuti Elio e Teresa, e precisamente il 19 marzo 1946, in un bar Sport gremito di una folla accalcata per seguire la cronaca radiofonica della prima Milano-Sanremo del dopoguerra. Senza essersi mai visti né incontrati, Elio e Teresa - ormai anziani e da sempre innamorati l'uno dell'altra e del loro paese vicino a Milano - e i quattordicenni Dino, Ismaele e Sofia sono tormentati dalle stesse domande: "dove vanno a finire le cose infinite?", "dove si nascondono l'infanzia, l'amore o il dolore quando di colpo svaniscono?".
Il mio incontro con la penna di Alessandro Barbaglia risale a più di un anno fa ed è avvenuto quasi per caso quando accettai la proposta di lettura in anteprima del suo romanzo d'esordio, poi ritrovato alla serata conclusiva del Premio Bancarella per cui facevo spudoratamente il tifo.
Un primo approccio, quindi, che mi aveva piacevolmente colpito e conquistato per la sua prosa intensa e delicata legata ad uno stile linguistico squisitamente originale. Fattori che speravo di ritrovare anche in questo secondo romanzo e le mie speranze sono state ampiamente realizzate. Alessandro Barbaglia ci regala una storia che, per sua stessa vocazione, permette al lettore di addentrarsi in punta di piedi tra i piccoli sentieri dell'invisibile, cogliendo ogni sua sfumatura capace di solleticare il gusto e stupire, pagina dopo pagina. È una storia semplice e straordinaria quella narrata da Alessandro Barbaglia sospesa tra sogno e realtà, tra ciò che è tangibile e quello che possiamo solo immaginare. La storia di una città che non esiste più, ma che è stata potente e silenziosa con i suoi curiosi abitanti, le sue tradizioni e i suoi lontani ricordi. Quelli di un uomo stravagante che costruisce mappamondi spostando confini, assemblando pezzi lontani, scambiando le altissime vette con le più profonde distese di mare. Ma anche quelli di tre piccoli sognatori che sanno scorgere ed afferrare l'invisibile, racchiudendo ogni suo più piccolo frammento in un atlante che saprà tenerli vicini. La narrazione si costruisce su un alternarsi di parole e vite, tempi e voci che la bravura di Barbaglia sa rendere familiare in modo sorprendente, spingendo il lettore ad una lettura immediata e coinvolgente che vive di attese, ma non lascia spazio a prolungate pause.
Nulla, infatti, viene lasciato al caso. È chiaro come ogni parola, ogni gesto ed ogni emozione siano frutto di una scelta ponderata e ben definita, evidente tassello di una tela che sapremo comprendere ed ammirare solo nelle battute finali. La leggerezza che accompagna la lettura potrebbe essere facilmente fraintesa se ci soffermiamo alla prima impressione. C'è sicuramente uno stile confidenziale, a tratti fanciullesco, diretto e delicato predominante tra le sue pagine, ma che, al tempo stesso, spinge il lettore ad una riflessione intima e personale, partendo proprio da quello che non riusciamo a scorgere o che, in quanto presente, diamo per scontato. Come la meraviglia di riscoprire quello che i nostri occhi adulti si rifiutano di vedere, il piacere di stupirsi e lasciarsi stupire, non avere paura di sbagliare e, proprio in quel momento, meravigliarsi di come un errore possa insegnare, travolgere ogni nostra prospettiva.
Bella questa recensione. Non conosco il libro né l’autore.
RispondiEliminaGrazie Manuela!
EliminaNemmeno io conoscevo né il romanzo né l'autore! Grazie per la dritta!
RispondiEliminaÈ sempre un piacere! :)
EliminaIo passo, grazie.
RispondiEliminaCapita!
EliminaIl mio incontro con Barbaglia è stato identico al tuo e concordo con tutto quanto scritto nella tua bella recensione! Una bella conferma, decisamente
RispondiEliminaBacci
EliminaAdoro questo autore. Mi ha sorpreso per ben due volte. Ha uno stile che mi incanta!
RispondiEliminaBellissima recensione ❤️
Grazie Scheggia 👍
Eliminasono ferma al precedente di Barbaglia che mi è piaciuto anche se non lo avrei detto visto il tipo di romanzo. sono molto incuriosita anche dall'atlante e sono certa che lo leggerò non so ancora quando ma lo farò.
RispondiEliminala tua recensione invoglia molto.
Grazie Chicca. Sono contenta ti sia piaciuta.
EliminaBarbaglia è tra gli autori che devo recuperare... non so quando ma ce la farò!
RispondiEliminaNe sono sicura!!
EliminaCon il suo libro precedente ho capito che non è un autore adatto a me, contenta però che a te sia piaciuto
RispondiEliminaUno stile così particolare che non permette vie di mezzo!
EliminaQuesto è un autore che non ho ancora letto ma che mi incuriosisce molto.
RispondiEliminaUn autore molto particolare ch sa affascinare!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBella la tua recensione, non conosco l'autore ma ora mi hai incuriosita.
RispondiEliminaMi fa piacere Mariangela!
EliminaCon Barbaglia e simili io ho uno strano rapporto. Letto un libro (carino, evocativo, poetico) non arrivo mai al secondo, della serie basta e avanza.
RispondiEliminaÈ un genere che può portare ad una simile decisione!
EliminaCiao Cri,
RispondiEliminadevo dire che La locanda dell'ultima solitudine non mi aveva entusiasmata, però con questa tua recensione ho proprio voglia di dare una seconda occasione a Barbaglia, chissà che non riesca a conquistarmi questa volta!
Ciao Erika,
Eliminami fa piacere. Magari con l’invisibile andrà meglio :)
Non ho letto nulla di Barbaglia ma la tua recensione mi ha incuriosita, gli trovo un posticino nella mia TBR
RispondiEliminaOttima scelta ;)
EliminaNon ho ancora letto nulla di Barbaglia, ma ne sento parlare tanto bene che penso proprio lo aggiungerò alla mia wish List. Complimenti per la recensione.
RispondiEliminaGrazie mille Laura!
EliminaIl precedente libro mi era piaciuto e credo che farò un pensierino pure su questo! Grazie per aver allungato la mia WL :P
RispondiEliminaÈ sempre un piacere ♥
Eliminadevo recuperare i libri di questo autore perchè non ho ancora letto nulla di suo. Bella recensione!
RispondiEliminaNon conosco questo autore ma la trama mi ha molto incuriosito perché Santa Giustina ai piedi delle Dolomiti è il paese di mia suocera e ci vado spesso!!
RispondiEliminaNon conoscevo né titolo né autore, ma segno entrambi perché mi ispirano tanto!
RispondiEliminaCome sempre una recensione bellissima, devo recuperare questo autore!
RispondiEliminaDevo proprio ritagliarmi del tempo per leggerlo! Lea
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