TUTTO SARA' PERFETTO di Lorenzo Marone
305 pagine | €16.50 cartaceo
Feltrinelli | Link Affiliato Amazon
La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c’è di mezzo la famiglia.
Fotografo quarantenne, single e ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero, comandante di navi a riposo, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due bambine e un evidente problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire e a lasciare il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l’inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di mangiare dolci e fritti imposto da Marina è solo uno dei molti che vengono infranti. Tallonato da Cane pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre che si rifiuta di farsi trattare da infermo e che continua a sorprenderlo con richieste imprevedibili, Andrea sbarca a Procida e ritorna dopo anni tra le persone e i luoghi dell’infanzia, sulla spiaggia nera che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d’amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E proprio in mezzo a quei contrasti, in quell’imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni e dal brontolio familiare della vecchia Dyane della madre, Andrea trova finalmente il suo equilibrio.
Dopo aver scoperto Lorenzo Marone con Magari domani resto (ed averne amato anche le virgole e i punti esclamativi), a distanza di pochi mesi mi ero ritrovata tra le mani Un ragazzo normale che, come recita cristallina la mia recensione demoralizzata, mi aveva lasciata con l'amaro in bocca. Poi, spinta da un desiderio di rivalsa e da una vocina insistente capace di rendersi quasi insopportabile (non fare il broncio, ho detto quasi!) mi sono lasciata trascinare nel mondo di Cesare che si è rivelato essere uno squarcio di luce, un fulmine a ciel sereno, un colpo al cuore assestato in pieno petto. Ed ora eccomi qua, a stringere tra le mani l'ultimo romanzo di Lorenzo Marone con ancora le lacrime agli occhi e quella meravigliosa sensazione che sa di scoperta e ritorno, al tempo stesso.
È una storia di famiglia quella che ci viene raccontata. Una storia che profuma di sale e di mare, che ci costringe a fermare il tempo (anche solo per qualche istante) per assaporare una quiete a cui non siamo abituati, ma che è in grado di rivelare verità che, altrimenti, non saremmo mai capaci di comprendere ed affrontare. È la storia di un padre e di un figlio che non si conoscono più, di un rapporto che si è lentamente sgretolato, giorno dopo giorno, fatto di silenzi (negativi) e di lontane recriminazioni, di una cieca testardaggine che si è portata dietro gli anni migliori. Un romanzo che si è rivelato essere una curiosa montagna russa delle emozioni: meravigliosa e sorprendente, dolorosa quando meno te lo aspetti e capace di lasciarti senza fiato, proprio sul finale. Tutto sarà perfetto è l'espressione autentica di un desiderio che si cela nel profondo del cuore di ogni essere umano: la libertà di scegliere, la possibilità di prendere in mano la propria vita (anche sbagliando) e di viverne le sue conseguenze, fino all'ultimo passo. Ed è qui che, a mio parere, si racchiude la vera bellezza di questo romanzo: la naturalezza con cui Lorenzo Marone ci racconta la storia della famiglia Scotto (cane pazzo Tannen, compreso) è capace di far vibrare le corde giuste che si spingono tra ilarità e sofferenza, nostalgia e dolore per un passato che fatica ad essere perdonato.
A volte le fermate arrivano proprio per costringerti a riflettere, perchè quando sei in cammino spesso è difficile accorgersi di star procedendo a testa bassa su una strada che non è la tua.
Non solo emozioni autentiche, anche le descrizioni (accurate e mai banali ) rappresentano un suo punto di forza. Provate a leggere Tutto sarà perfetto e a chiudere gli occhi, alla fine di una frase. Non sentite la brezza leggera che si alza dal mare ed avvolge l'intera isola di Procida, il profumo dei suoi limoni, il sale che si attacca vorace alla pelle dopo un bagno di mezzanotte? La rara sensazione che Lorenzo Marone è capace di lasciare dietro alle sue parole è quella di riuscire a vedere ogni immagine, di sfiorarne ogni suo elemento, di essere letteralmente inebriati dai colori di un luogo che non abbiamo mai visto, ma che ci sembra così incredibilmente familiare.
Ed infine la conclusione: negli ultimi tempi sono abituata a ricercare affinità nei pareri altrui e, in merito a questo romanzo, mi sono imbattuta in blogger poco convinte che puntavano il dito sulla scontatezza di alcune reazioni o decisioni create da Marone attorno ai suoi personaggi. Ecco, non sono d'accordo. Non sono d'accordo nel vedere in questo necessariamente un punto debole, quanto un'effettiva coerenza del suo autore. La coerenza del descrivere personaggi veri e pieni di difetti. Uomini e donne che sbagliano e sanno di sbagliare, eppure continuano testardi per la propria strada realizzando le conseguenze quando, forse, è troppo tardi. Non siamo forse scontati quando c'è di mezzo il cuore? Quando si affaccia la paura di perdere chi ami? Quando ti senti diviso tra cosa è giusto fare e come desidereresti vivere? Per me sì, siamo scontati perchè, in fondo, siamo incredibilmente umani.
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