FALCE di Neal Shusterman
358 pagine | 20.00€ cartaceo
Mondadori | Link Affiliato Amazon
Ci troviamo nella cosiddetta epoca post-mortale in una società apparentemente perfetta, guidata da una potente entità artificiale - il Thunderhead - in grado di azzerare la fame nel mondo, ogni diseguaglianza o disparità. Non esistono soprusi o violenze, le guerre sono una eco oramai lontana. Persino la morte è stata annientata. Ed è qui che entrano in gioco le falci: per ovviare ad una naturale sovrappopolazione, viene data vita ad una corporazione di uomini e donne, indipendente e ben lontana dall'essere integerrima con il compito principale di spigolare ogni anno una determinata percentuale di popolazione. In poche parole, le falci hanno licenza di uccidere. Un mestiere non facile che Citra Terranova e Rowan Damisch dovranno comprendere, assimilare e rispettare durante il loro apprendistato con Maestro Faraday. Al termine il verdetto calerà implacabile: diventare giovani falci o tornare alla vita di prima. Semplice, in apparenza.
Fu il tono a tradirlo. Squillante e inesorabile, simile al rintocco sordo di una campana,
il cui tintinnio arrivava puntualmente alle orecchie di chi doveva sentirlo. Una falce.
Citra e Rowan sono protagonisti e voci narranti di questo primo capitolo: quasi antitetici sotto molti aspetti, incredibilmente simili per altre piccole sfaccettature. Eppure, a catturare la mia completa attenzione - forse per la mia età anagrafica non più prettamente adolescenziale - sono stati due personaggi capaci di rappresentare il bene ed il male, la luce e l'oscurità, la speranza e la distruzione: Maestro Faraday e Maestro Goddard. Proseguendo con la lettura, infatti, ho trovato molto attuale il differente approccio con la missione a loro affidata, il potere sulla vita e sulla morte, le conseguenze di ogni loro azione. Mentre il primo tenta in ogni modo possibile di anteporre rispetto e compassione ad un dovere che non lascia molte vie di fuga; l'altro sembra quasi gioire della morte arrivando a trasformare l'altrui sofferenza in una questione di gioco e potere. Inquietante ed affascinante. A conti fatti, due facce della stessa medaglia così incredibilmente umana. Falce è un romanzo che si divora in pochissimo tempo e che racchiude in sè il grande pregio non scontato di saper porre domande al suo lettore, condurlo ad una riflessione capace di lasciare molte porte aperte. Considerando, poi, il target medio di pubblico a cui Shusterman si rivolge questa capacità di smuovere - tra le righe - la mente di chi legge è ancora più importante.
Qualcosa però non è andato come speravo. Se nella prima parte, Shusterman si prende tutto il suo tempo per introdurre e presentare personaggi e storia, nella seconda, invece, spinge sull'acceleratore in modo - a mio avviso - poco utile ed eccessivo. Quattro mesi si trasformano in un paio di giorni e trovarsi dinanzi al fatto compiuto in una maniera così imprevista e repentina è stato come incontrare un muro appena svoltato l'angolo: doloroso, seppur sorprendente! In conclusione, Falce è una lettura piacevole, senza dubbio interessante ed in grado di conquistare il lettore senza particolari difficoltà. Una scrittura diretta, coinvolgente e dotata del giusto cambio di ritmo in grado di trasmettere freschezza e profondità che mi aspettavo di trovare in un romanzo young-adult.
Io credo che non sia facile descrivere una personalità buona, ma credo sia ancora più difficile descrivere il cattivo in una storia. Più di tutti, ho davvero amato la caratterizzazione di Maestro Goddard, perché non si nasconde dietro un dito e non si sforza di essere ciò che gli altri vogliono, perché lui vive a mille all’ora, tra feste sontuose e spietate uccisioni di massa! È un villain perfetto a parere mio, e come hai detto tu, anche perfettamente umano, il che forse, fa ancora più paura!
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo! Infatti insieme a Faraday è il personaggio che più ho apprezzato: letale, inquietante, sicuramente sadico, ma così umano!
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