M.T.V.M di Michela Monti
298 pagine | 11.00€ cartaceo
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Dopo dieci anni trascorsi in carcere per difendere Richard Bell, Melice Redding ha capito che non vale la pena di morire per lui. I passi da compiere sono chiari: trovare Richard, preparare la propria difesa al meglio e aspettare fino alla data del processo. Il destino della detenuta sembra roseo, eppure l'attesa si rivela più complicata del previsto. Ci sono troppi spettri del passato a intralciare il riscatto di Mel, troppa rabbia da frenare e neppure un Guardiano d’Anime a proteggerla da quella follia. Perché i desideri sono più forti delle buone intenzioni e nessuno scorpione muta la propria natura.
Torniamo tra le mura del carcere di massima sicurezza Reburning e ritroviamo una Melice Redding molto cambiata: ora conosce la verità e non ha nessuna intenzione di tornare indietro al punto di partenza. Vuole giustizia, la sua giustizia. Dopo dieci anni trascorsi da innocente dietro le sbarre desidera la libertà ed è pronta a raggiungerla ad ogni costo. Un cambiamento personale che scorre di pari passo con quello stilistico: troviamo una scrittura più ricercata e matura di 83500, un'attenzione ai dettagli e alla voglia di stupire il lettore, di tenerlo sulle spine, di giocare apertamente con la nostra fervida immaginazione.
Michela Monti conduce il gioco in modo perfetto. In questo secondo capitolo troviamo personaggi che non conosciamo (come Piccolo, il nuovo guardiano delle anime), altri che si rinnovano rispetto al precedente, alcuni che si confermano (più nel male che nel bene) ed alcuni che riescono a sorprenderci dove forse non ci saremmo nemmeno aspettati. Immersi in una storia che cresce in modo esponenziale e si intervalla di colpi di scena puntualmente inseriti in grado di spingere il lettore - come d'altronde in effetti è accaduto - a non poter mettere via il libro nemmeno per una breve pausa perché subentra quella morbosa attenzione al dettaglio e quella voglia incontrollabile di sapere.
Da un punto di vista prettamente stilistico di genere, Michela Monti si conferma totalmente a suo agio con il distopico che racconta anche in questo secondo capitolo in modo naturale, empatico e mai scontato. M.T.V.M. rispecchia totalmente il mio gusto personale: nessun filtro particolare è necessario per abbellire qualcosa che risulta essere pensato e misurato con acuta attenzione sotto ogni punto di vista, ma una storia ben costruita e credibile senza il benché minimo sforzo ed accompagnata da quel pizzico di umana emozione capace di dare ancora più spinta e dinamica alla narrazione.
Ma veniamo alla parte critica (per l'autrice, ovviamente). Mi riferisco alla fatidica e abbastanza stronza ultima pagina. In realtà, sapevo che avrei trovato qualcosa del genere perchè altre ci erano passate prima di me, eppure ho divorato quelle righe conclusive con il fiato sospeso e con quello sguardo del «no, ti prego, non è possibile» che mi sono portata ben oltre quella maledettamente aperta ultima parola.
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